martedì 13 ottobre 2015

MASSONERIA IERI E OGGI

  • Che cos'è la Massoneria?
  • Che potere e influenza ha avuto (ed ha) questa grande organizzazione, con ramificazioni in moltissimi paesi occidentali?
MASSONERIA IERI E OGGI

Un po' di storia:
Nel 1700, quando l'Illuminismo trionfò in Europa, attecchisce il movimento politico della Massoneria, che si occupava di rendere più liberi i popoli ed indipendenti le nazioni, e mirava anche a migliorare la condizione di quei poveri diseredati dalla sorte.
Un gran numero di massoni era composto da persone fornite d’ingegno, che si distinguevano negli studi, ed erano di forte carattere, non prive di coraggio, amanti della patria e filantropi nei confronti dei poveri e dei bambini.
 
La Massoneria nacque come associazione segreta perché lottava per i diritti di libertà, contro l'assolutismo monarchico. Essa traeva il suo nome dalle corporazioni medievali dei “liberi muratori“, i cui membri erano tenuti all’aiuto reciproco e alla conservazione dei segreti del mestiere.
Nel corso dei secoli, con il decadere delle corporazioni artigiane, queste associazioni assunsero un carattere esoterico, di setta, allargandosi anche a membri estranei all’arte muratoria.
Finché, all’inizio del ’700, l’associazione perse definitivamente il suo carattere di organizzazione di mestiere, pur conservandone il linguaggio, la simbologia e le strutture organizzative, in primis la divisione in “logge” facenti capo a un “Gran Maestro“.

Nata in Inghilterra e diffusasi presto in tutta Europa e nel Nord America, la “nuova” Massoneria si ispirava a una filosofia deista (Dio era chiamato il grande architetto dell’universo), faceva propri gli ideali illuministi e si dichiarava anticlericale. Legate direttamente o indirettamente alla massoneria erano molte delle società segrete, come la Carboneria, impegnate nelle agitazioni nazionali e costituzionali dell’età della Restaurazione.
Nella seconda metà del XIX secolo la Massoneria divenne un vero e proprio contraltare della Chiesa di Roma e un luogo di incontro e raccordo tra gruppi politici di orientamento democratico e anticlericale.

I risvolti moderni: le critiche
Tra ’800 e ’900 la Massoneria fu oggetto di critiche e attacchi sempre più frequenti, non solo dai tradizionali avversari cattolici, ma anche da uomini politici e intellettuali di diverse tendenze, che vedevano in essa un centro di potere occulto.
In effetti, nel corso del XX secolo, la Massoneria ha finito col perdere buona parte della sua caratterizzazione ideologica per frammentarsi in una serie di gruppi di interesse legati a specifiche situazioni di singoli paesi.
 
La Massoneria in Italia
Significativo a questo proposito è il caso dell’Italia e del famoso “scandalo della P2″. La P2 è stata una Loggia storica del Grande Oriente d’Italia, fondata nel 1877 col nome di “Propaganda massonica”. La sua caratteristica principale era quella di garantire un’adeguata copertura e segretezza agli iniziati di maggior importanza, sia all’interno che al di fuori dell’organizzazione. Per tale motivo la Loggia, ribattezzata “Propaganda Due” nel Secondo Dopoguerra (da qui: “P2″), fu sempre alle dipendenze dirette del Gran Maestro del GOI sino all’avvento di Licio Gelli. programma sovversivo dell’assetto socio-politico-istituzionale, suscitò uno dei più gravi scandali politici nella storia della Repubblica Italiana, nel febbraio dell’ '81.
La circostanza che, nel periodo della maestranza, Gelli fosse riuscito a riunire in segreto almeno un migliaio di personalità di primo piano (tra cuiil giovane imprenditore Silvio Berlusconi) principalmente della politica e dell’Amministrazione dello Stato, e la pubblicazione del suo
Lo scandalo della P2 ha determinato un notevole appannamento dell’immagine della Massoneria in Italia, costituendo un danno per tutto il variegato movimento massonico italiano e non solo per il Grande Oriente d’Italia, di cui la P2 era parte.

Oggi la Massoneria
Dopo la crisi causata dallo scandalo della P2, la Massoneria si stia riprendendo e non si sa ancora bene dove questa possibile “rinascita” possa portare.
Il fenomeno non può che essere preoccupante e i dati su questo effettivo aumento di iscrizioni, soprattutto giovanili, devono suonare allarmanti. Si tratta sicuramente di un rifugio, di un tentativo di ripararsi, di sfuggire alle difficoltà che porta questo periodo di crisi e questa generale implosione del sistema, in primis per i giovani. Giovani che, soli di fronte alla società in crisi che non dà loro alcun tipo di prospettiva e sicurezza, cercano uno scappatoia, qualcosa a cui appigliarsi, delle “spintarelle” che solo persone che contano possono dare.
La Massoneria in Italia resta ancora oggi un potere forte, radicato nelle più alte sfere della società e basato su una rete clientelare di spinte e raccomandazioni garantite agli affiliati senza alcun merito. Insomma, essa si inserisce benissimo nel comune evolversi del panorama italiano, il paese della rete clientelare quasi secolare che ha coinvolto la politica della Democrazia Cristiana del secondo dopoguerra, quella del Vaticano e delle Mafie, della partitocrazia corrotta e, soprattutto, della Massoneria, che deve essere affrontata come un serio problema. Eppure nessuno ne parla.
Alla setta dei massoni segretamente sono iscritti gli increduli in materia di religione, gli ambiziosi di comandare nelle pubbliche amministrazioni, i bramosi di occupare lucrosi impieghi e di avere appalti di opere pubbliche. Inoltre la massoneria, siccome offre agli adepti segnalati vantaggi, annovera oggidì numerosi proseliti nei ministeri, nei pubblici funzionari, negli insegnanti, nei magistrati e nei comandanti dell’esercito.
Per cui non è da meravigliare se ai di loro congiunti, per quanto riconosciuti immeritevoli e persino indegni, vengono conferiti i lucrosi impieghi, nominati professori senza concorso, concesse privative industriali, onorificenze e perfino accordata l’impunità nei casi di delitti commessi.
Se non avesse questi retrosceni illeciti e perseguisse i principi morali originari, non sarebbe necessaria la segretezza, anzi...
La Commissione d'inchiesta sulla Massoneria portò ad una Risoluzione, votata a larghissima maggioranza il 6 marzo 1986 dalla Camera dei deputati, che riconosceva l’autorevolezza e la credibilità dell’ampio lavoro svolto (114 volumi di documenti e di resoconti delle sedute, oltre alle Relazioni conclusive) dalla Commissione d’inchiesta presieduta dall’on. Tina Anselmi. La Commissione d’inchiesta impegnava il Governo “a vigilare affinché il funzionamento del sistema democratico sia informato, in ogni sua manifestazione, al rispetto assoluto del principio di trasparenza dell’ordinamento, in modo da rendere possibile e concreto il controllo democratico dei cittadini in ordine alla vita delle istituzioni e a tutte le attività che attengono al pubblico interesse”. Questo impegno a vigilare ci riguarda dunque tutti.

ATTIVITA'
 
 Ricerca nel  web informazioni per caratterizzare il personaggio di Licio Gelli. (max 10 righi).

3 commenti:

  1. In molti si sono posti la domanda del come Licio Gelli sia potuto divenire un potentissimo personaggio della vita italiana. Eppure il materassaio di Arezzo non ha mai ricoperto una carica formale, di quelle che danno potere politico, né ha avuto un attività economica e finanziaria di rilievo in grado di consentirgli grande accumulazione di denaro. Depositario dei segreti delle trame inquinanti, confessore delle nefandezze di regime, mediatore dell'illegalità, gran ricattatore: ecco alcune delle definizioni proposte per mettere a fuoco la funzione reale del capo piduista al di là dei riti e delle coperture massoniche. Occorre allora interrogarsi sull'origine della potenza di Gelli, sia che derivasse dall'accesso a informazioni riservate e illecite e dai conseguenti ricatti nel confronti dei potenti sia che si fondasse su altre ragioni. Solo scavando nelle vicende del giovane pistoiese negli anni della guerra e del dopoguerra si rintracciano le fonti della mirabolante carriera successiva. In quegli anni Gelli fa le prime prove, decisive per tutta la sua vita successiva, nei rapporti con i potenti del momento, con il mondo politico e si esercita all'attività di delatore e di ricattatore che sarà in seguito perfezionata e approfondita.

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  2. Licio Gelli è un imprenditore e faccendiere italiano, principalmente noto come maestro venerabile della loggia massonica segreta P2. Come un uomo con la terza media, direttore di una fabbrica di materassi, pesantemente compromesso col fascismo, sia potuto diventare uno dei personaggi più potenti dell’Italia repubblicana, segnando alcune delle più oscure vicende della storia patria (dal crack del Banco Ambrosiano a Gladio, fino alla strage di Bologna) resta in parte un mistero. Questo personaggio, in contatto con uomini al vertice della finanza italiana, mirava non alla conquista del potere nelle sedi istituzionali, ma al controllo di esse. In realtà, il progetto completo di Gelli prevedeva non solo un mutamento della forma istituzionale, ma la conquista del potere attraverso il controllo della stampa, dei partiti e della magistratura, il dominio della televisione pubblica e l’avvio di una rete di televisioni private al servizio della"causa” (obiettivo che, secondo alcuni analisti, è stato realizzato vent'anni dopo da Silvio Berlusconi, iscritto anche lui alla P2). E’ ancora vivo, ed è ancora in grado di mandare messaggi alla politica.

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    1. Licio Gelli, morto qualche giorno fa, era sorvegliato speciale ed era uno dei capi della massoneria deviata (P2). Egli ha partecipato ad un’associazione, promossa e costituita in Palermo anche da esponenti di vertice di Cosa Nostra, ed avente ad oggetto atti di violenza con fini di eversione dell’ordine costituzionale, allo scopo tra l’altro di determinare, mediante le predette attività, le condizioni per la secessione politica della Sicilia e di altre regioni meridionali dal resto d’Italia, anche al fine di agevolare l’attività dell’associazione mafiosa Cosa Nostra e di altre associazioni di tipo mafioso ad essa collegate sui territori delle regioni meridionali del paese. E’ stato processato e condannato ma è riuscito a morire nel suo letto, all'età di 96 anni. Bella fortuna per un delinquente!

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Prof.ssa Angelica Piscitello