giovedì 13 novembre 2014

LA LETTERATURA POPOLARE E GIULLARESCA



La letteratura popolare e giullaresca
La letteratura popolare si fonda sull'invenzione, sulla capacità di combinare storie ricche di intreccio e suspense per legare l'attenzione di un pubblico che non è fatto di lettori ma di ascoltatori. Le forme che prende la poesia popolare sono diverse: ballate, cantilene, frottole, cantàri, contrasti etc. I temi sono diversi: l'alba (il commiato degli amanti), la serenata, la malmaritata (il lamento della donna scontenta del marito), la ragazza che chiede alla madre di cercargli un marito etc. Fanno parte della letteratura popolare anche le sacre rappresentazioni promosse dalle confraternite religiose.
Il giullare
Dietro la letteratura popolare, esclusa quella di argomento religioso, vi era il giullare. uomo di una certa cultura che andava in giro a divertire in varia maniera, ora facendo i giocolieri e i buffoni sulle piazze, ora cantando-cioè recitando con accompagnamento musicale-. Un misto dunque di saltimbanco, prestigiatore, poeta popolare che va di luogo in luogo.
Cielo d’Alcamo
Il 1200 ha dato i natali al poeta e drammaturgo Cielo d’Alcamo, uno dei principali esponenti della poesia popolare giullaresca. Il poeta viene anche conosciuto con il nome di Ciullo d’Alcamo; in proposito sono molte le possibili spiegazioni: alcuni sostengono che richiami il vero nome ovvero Vincenzullo e da qui il diminutivo Ciullo, secondo altri il nome deriva da Cheli (diminutivo di Michele) da cui poi sarebbe derivato Celi trasformato in Toscana in Cielo; un’ultima teoria, forse la più logica, fa riferimento al nome spagnolo Marcelo, diventato Chelo, da qui l’italiano Cielo.
Il secondo nome d’Alcamo con molta probabilità richiama la cittadina siciliana della provincia di Trapani, in cui si pensa sia nato, anche se alcuni sostengono che bisogna leggerlo dal Camo piuttosto che d’Alcamo. Che fosse un giullare viene confermato dalle sue opere o per meglio dire dal tono burlesco e dai personaggi delle proprie composizioni; la sua principale opera è il contrasto in 160 settenari Rosa fresca aulentissima, anche se ufficialmente non si sa bene chi abbia scritto tale composizione ma l’accostamento al personaggio di Cielo d’Alcamo riguarda le notizie che sono ricavabili dal contenuto dell’opera.
L’opera è scritta in volgare siciliano ma con evidenti richiami a quello toscano; essa rappresenta un vero e proprio esempio di mimo giullaresco che viene destinato ad essere rappresentato, si tratta infatti di un dialogo realistico tra un amante e una donna che, prima superba, alla fine finisce per cedere alle proposte dell’amato. Come dicevamo l’opera è scritta in volgare siciliano, lo stesso Dante, nel De vulgari eloquentia, riporta la composizione come esempio di siciliano, ma non di siciliano illustre, bensì di una lingua che appare caratterizzata da “quell’espressionismo vernacolare che durerà fino all’età barocca“. Oggi, il richiamo e l’importanza del personaggio nella cittadina trapanese di Alcamo è costituita dalla toponomastica, difatti sia il liceo classico, sia la piazza come anche il teatro comunale portano il suo nome.
 
Il contrasto di Cielo D'Alcamo
Il contrasto era uno dei generi preferiti dai giullari vediamo dunque il contrasto di Cielo D'Alcamo che è il componimento più famoso della nostra poesia popolare.
 
LEGGI  IL CONTRASTO di Cielo D'Alcamo (Versione integrale con parafrasi)
 
ATTIVITA'
Rispondi alle domande:
1) Da quale indicatore si può risalire al tempo della scrittura dell'opera?
2) Il testo appartiene alla tradizione "giullaresca". Che significa?
3) Che tipo di concezione dell'amore hanno i protagonisti?