È saggio… non cominciare a parlare finché non sei certo di ciò che vuoi comunicare! Ma come passare in maniera efficace dall’idea alla sua enunciazione? Attraverso il linguaggio ogni persona cerca di esprimere ciò che pensa e sente, comunicando agli altri una serie di messaggi. Esprimersi bene significa, in primo luogo, saper trasmettere agli altri i messaggi interiori, proprio come li abbiamo concepiti. L'arte della comunicazione è quella di far corrispondere al pensiero le parole!
martedì 5 marzo 2013
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1) Secondo la leggenda, Romolo e Remo erano due fratelli gemelli, figli di Rea Silvia e del dio Marte, che decisero di fondare una città per il popolo. I due non andavano tanto d’accordo sul nome da dare alla nuova città e litigarono pure su quale colle del Lazio dovesse essa sorgere. Romolo e Remo si affidano alle visioni per scegliere il luogo in cui far nascere la nuova città. Remo afferma per primo di aver sognato sei avvoltoi mentre Romolo dichiara di averne sognati ben dodici. Nasce un chiaro diverbio, è valida la prima visione o il numero di avvoltoi sognati? Dal diverbio scaturisce la violenta lite che culmina con l'uccisione di Remo da parte di Romolo. La città di Roma viene così fondata sul colle Palatino. Romolo traccia il solco secondo le comuni usanze e definisce i confini alle pendici del colle. Lo stesso Romolo assume il governo della nuova città come primo re e la chiamò Roma.
RispondiElimina2) Una volta creata la città c'era il problema di come popolarla così Romolo raccolse i pastori dalle zone circostanti, ma mancavano le donne. Pensò allora di organizzare una festa, alla quale invitò i Sabini, con mogli e figlie. Mentre il festino si svolgeva fra canti e danze, ad un segnale convenuto, i giovani Romani rapirono le donne sabine e, armati di pugnali, misero in fuga gli uomini. Questi decisero di organizzarsi per poter fare guerra ai Romani, con l'intento di liberare le loro donne e di vendicarsi dell'affronto ricevuto. Passò del tempo e le donne intervennero per ottenere un armistizio. Molto fanciulle, infatti, si erano già affezionate ai nuovi sposi e giunsero una conclusione per evitare la guerra: Romolo e Tito Tazio regnarono in comune sulla città e i Sabini e Romani si fusero in un solo popolo.
3) I sette più famosi Re di Roma sono stati : Romolo, Numa Pompilio, Tullo Ostilio, Anco Marzio, Tarquinio Prisco, Servio Tullio e Tarquinio il Superbo. Secondo me il più importante di questi fu Servio Tullio. Nato, in base alla leggenda, a palazzo reale da una prigioniera di guerra Ocresia, e dal lare domestico allevato con molta cura. Egli, fu il sesto re di Roma ed il secondo re di origine Etrusca. E' ricordato per le riforme sociali e le conquiste militari e, secondo la tradizione, regnò per ben 44 anni!
Romolo e Remo erano 2 fratelli gemelli, figli di Rea Silvia e del dio Marte, che decisero di fondare l’odierna Roma. Il problema della fondazione della città è che i 2 gemelli erano in disaccordo sia su dove fondarla, sia sul nome. Affidati al responso degli Dei , Romolo ebbe la meglio ed uccise Remo perché aveva varcato, con un salto, le nuove mura
RispondiEliminaTarquinio il Superbo fu il settimo e ultimo re di Roma. Regnò 25 anni, senza aver ricevuto ordine né dal Senato, né dal popolo romano. Si scontrò con le città vicine di Ocricoli, Gabii. Tra le opere che si ricordano di lui vi è il completamento del Tempio di Giove Ottimo Massimo, sul Campidoglio. La tradizione lo ricorda come un re violento che terrorizzava il popolo. Fu cacciato via da Roma e la monarchia venne abolita; era il 509 a.C. Iniziò allora la Repubblica romana.
RispondiElimina1) Romolo e suo fratello gemello Remo erano litigiosi e rivali. Pensarono assieme di costruire una nuova città ma non si mettevano d'accordo sul nome da darle. E poi discussero su chi doveva essere il re della nuova città. Tutte e due pretendevano il potere e cercarono delle scuse per sfidarsi a duello. In questa lotta di sfida vinse Romolo, che uccise remo e si prese il potere, dando alla città il proprio nome: Roma. 2) Romolo popolò la nuova città di Roma organizzando il ratto delle Sabine, che erano le donne della popolazione vicina. Romolo preparò questa trappola invitando in un grande banchetto i Sabini. Ordinò quindi ai suoi soldati di mettere nelle vivande il sonnifero, per farli addormentare e, durante il sonno, fece rapire le donne. La vendetta dei Sabini non potè realizzarsi perché le donne vollero rimanere con i Romani. Ma i Romani furono generosi e accolsero i Sabini tutti nella loro città, così i due popoli si unirono in uno solo. 3) Uno dei sette re di Roma fu Romolo. Era il fratello gemello di Remo ma uccise suo fratello per essere il re di di Roma. Si deve a Romolo la creazione del Senato, formato dalle persone più influenti e con il ruolo di consiglieri. La struttura definitiva del Senato fu quella nei quali 100 Senatori, scelti dal re, erano rappresentanti delle tre antiche tribù dei Ramnes (Latini), Tities (Sabini) e Luceres (Etruschi).
RispondiElimina1) Romolo e Remo erano due gemelli, essi volevano fondare una città nel Lazio, ma si trovarono in disaccordo dove fondarla e che nome attribuirle. Pensarono che era meglio affidarsi agli Dei, alle visioni che gli i loro Dei avrebbero fatto apparire in sogno. Remo sognò sei avvoltoi mentre Romolo ne sognò il doppio. Litigarono ancora con le armi e Romolo, più forte, uccise il fratello e così chiamò la città Roma, la costruì sul colle Palatino e divenne primo re della città.
RispondiElimina2) Dopo aver fondato la nuova città Romolo, per popolarla, combinò un tranello alla popolazione vicina dei Sabini. Invitò ad un banchetto gli uomini sabini con mogli, sorelle e figli e ordinò ai suoi Romani di mettere nelle bevande il sonnifero. Essi si addormentarono e loro rapirono tutte le donne. I mariti per vendicarsi dell’oltraggio si prepararono alla guerra contro i Romani, ma ci vollero anni e, nel frattempo, le donne, che avevano generato dei figli con i Romani, non volendo che si facesse una guerra sanguinosa, convinsero tutti e due i popoli a fare la pace. Romolo e Tito Tazio, re dei Sabini, regnarono quindi in comune sulla città e i Romani e i Sabini si fusero in un solo popolo.
3) I sette più importanti re di Roma furono: Romolo, Numa Pompilio, Tullio Ostilio, Anco Marzio, Tarquinio Prisco, Servio Tullio, Tarquinio il Superbo. Il più importante re, secondo me, fu Servio Tullio. E' stato il sesto re di Roma e il secondo re di origine etrusca. E' ricordato per le riforme sociali e le conquiste militari. Sotto il suo regno la città espande i suoi confini meridionali sulle regioni latine. Servio Tullio introduce i comizi centuriati e amplia il numero dei senatori romani fino a 300.
1. Romolo voleva costruire la città di Roma in un luogo diverso da quello che indicava suo fratello Remo. Litigarono tra loro e Remo fu ucciso da Romolo. La nuova città, così, si chiamò Roma.
RispondiElimina2. Romolo voleva popolare la città Roma e pensò di rapire le donne dei Sabini. Romolo organizzò una festa e fece ubriacare i Sabini. Nel vino vi mise il sonnifero e mentre loro dormivano i Romani presero le loro donne. I mariti volevano vendicarsi ma poi le donne preferirono stare con i Romani.
3. Il primo re di Roma è stato Romolo. Romolo, divenuto unico re di Roma, decise per prima cosa di fortificare la nuova città. Offrì agli Dei i sacrifici per proteggere la città dai nemici. Romolo scelse poi i più nobili tra cittadini per formare il Senato e istituì anche i Comizi Curiati, a cui spettava il compito di ratificare, tra le altre cose, le leggi. Romolo condusse, quindi, diverse guerre di conquista. A lui risale la divisione della popolazione patrizia nelle tribù dei Tities, Ramnes e Luceres, che erano, a loro volta, suddivise in dieci curie, le quali dovevano in caso di pericolo fornire all'esercito romano un contingente militare costituito da cento fanti e dieci cavalieri.
Secondo la mitologia romana Tullio Ostilio è il terzo dei leggendari Sette re di Roma. E' soprannominato "il re guerriero", poiché sotto il suo regno il dominio romano iniziò ad estendersi, grazie a una sequenza di vittoriose battaglie militari (Alba Longa, Fidene, Beio, Etc.). Durante il suo regno (641-617 a.C.) i Romani vincono gli Albani, un evento storico tramandato nella leggenda con lo scontro fra Oriazi e Curiazi. Tullio Ostilio fu uno dei più importanti re di Roma, come Romolo si dedicò alla politica espansionistica e fu un ottimo condottiero militare. Per questo gli è stato attribuito l'aggettivo di "hostis" che significa ostile.
RispondiEliminaVinse i Sabini, i Latini e gli Etruschi. Edificò la Curia Hostilia. Si racconta di lui che celebrando un sacrificio a Giove Elicio, sbagliò il rito e fu perciò fulminato da Giove; secondo un'altra tradizione, fu ucciso da Anco Marzio. La storia della sua morte si è arricchita di elementi leggendari.
Anco Marzio,è stato il quarto re di Roma e l’ultimo di origine sabina che regnò per 24 anni. Nel 641 a.C. egli succedette a Tullio Ostilio, diventando il nuovo re di Roma. A favorire la sua ascesa al trono fu il legame di parentela con Numa Pompilio, di cui era nipote per parte di una figlia. Pur essendo nipote del bellicoso Numa Pompilio, lui era, invece, grande amante della pace e della religione, fece guerra solo per difendere i suoi territori. Ad Anco Marzio piaceva essere definito Re sacerdote. Anco Marzio è ricordato nella leggenda di Roma per la realizzazione di diverse opere pubbliche come il Ponte Sublicio, il primo ponte di legno sul fiume Tevere, la costruzione del Porto di Ostia, la fortificazione del colle Gianicolo, la prigione sulla via Ostiense e l'organizzazione delle saline.Fece costruire un carcere proprio al centro di Roma, per cominciare a contrastare la criminalità. Morì nel 616 a. C. di morte naturale.
RispondiElimina1. Romolo e Remo erano gemelli, litigiosi e prepotenti. Per decidere chi doveva scegliere il luogo in cui far nascere la nuova città si affidano alle visioni. Remo affermò per primo di aver sognato sei avvoltoi, mentre Romolo dichiarò di averne sognati ben dodici. Nasce un chiaro diverbio: era valida la prima visione o il numero di avvoltoi sognati? I due fratelli, non avendo stabilito prima le precise regole, non si arrendevano alle ragioni dell’uno o dell’altro, scatenando un’ulteriore lite violenta che culmina con l'uccisione di Remo da parte di Romolo. La città di Roma quindi venne fondata sul colle Palatino da Romolo che diede il proprio nome alla città.
RispondiElimina2. Dopo la fondazione di Roma si pose il problema di come popolarla. Romolo pensò ad una strategia: organizzare una grande festa ed invitare i Sabini con le rispettive mogli e figli. Nel cuore della festa i Romani rapirono le loro donne e, dietro la minaccia delle armi, scacciarono gli uomini. Il re della tribù dei Sabini si recò a Roma per chiedere la restituzione delle donne altrimenti si sarebbero vendicati dell’affronto subito con la guerra. Il questo contrasto si intromisero le donne che fermarono la guerra, decidendo di rimanere a Roma ma, nello stesso tempo, i Romani invitarono i Sabini a formare un unico popolo, e così avvenne.
3. A Tarquinio fu attribuito il soprannome di “Superbo” a causa dei suoi costumi e della sua decisione di negare la sepoltura a Servio Tullio. Tarquinio assunse il comando con la forza, senza che la sua elezione fosse approvata dal Popolo e dal Senato romano. Durante la sua tirannia sono state soppresse tutte le istituzioni di rappresentanza degli aristocratici e del popolo romano. Secondo la leggenda di Roma il re Tarquinio il Superbo mostra pari ferocia sia nei confronti dei nemici esterni che dello stesso popolo romano che gli si rivolta contro e lo destituisce . Per evitare l'ascesa di nuovi tiranni le famiglie aristocratiche romane fondano la Repubblica romana (509 a.C.).