È saggio… non cominciare a parlare finché non sei certo di ciò che vuoi comunicare!
Ma come passare in maniera efficace dall’idea alla sua enunciazione?
Attraverso il linguaggio ogni persona cerca di esprimere ciò che pensa e sente, comunicando agli altri una serie di messaggi. Esprimersi bene significa, in primo luogo, saper trasmettere agli altri i messaggi interiori, proprio come li abbiamo concepiti.
L'arte della comunicazione è quella di far corrispondere al pensiero le parole!
In ambito
letterario in epoca barocca primeggia l'ampio uso di metafore, allo
scopo di ottenere la "poetica della meraviglia", alla quale si collega
il "concettismo", procedimento che sfrutta nessi audaci tra elementi
opposti. Altri aspetti rilevanti sono l' "acutezza" e l' "ingegno":
esibizione, come segno di prestigio, del possesso delle tecniche più
squisite allo scopo di stupire il lettore con questo "culto
dell'artificio". Quindi, anche in campo letterario, si prova amore per
la raffinatezza, per il gioco metaforico. Lo scrittore barocco si
concentra sulle forme, quasi per compensare la limitatezza dei
contenuti.Si dà anche grande importanza alla descrizione minuziosa fatta
pure con aggettivi di peculiarità nascoste appartenenti a uomini, animali o paesaggi. Nasce un genere innovativo, il romanzo, si
sperimentano nuove forme letterarie come il poema eroicomico, la
narrativa d'avventura, la prosa scientifica (Galileo Galilei). Si
scoprono le risorse della letteratura dialettale ("Lo cunto de li
cunti", di Basile). La lingua utilizzata è ormai l'italiano.
GIAMBATTISTA MARINO
E’ del poeta il fin la meraviglia, parlo dell’eccellente e non del goffo, chi non sa far stupir, vada alla striglia! da La Murtoleide: Fischiate di Marino.
ATTIVITA'
Rispondi alla domanda:
Quale funzione assume la metafora nella letteratura barocca?
Illuminismo, la parola stessa ci fa pensare a luce, a lumi, e l’illuminismo è proprio questo, il secolo dei lumi, dei lumi della ragione che sconfiggono le tenebre dei dogmi. L'Illuminismo è stato un movimento di pensiero che si è sviluppato soprattutto in Francia e in Inghilterra e che poi si è esteso in tutta Europa e a tutto il mondo pensante del Settecento. Chiamato anche Età dei lumi, il movimento nasce dalla determinata tendenza di spiegare, solo ed esclusivamente, attraverso la ragione tutto ciò che accade nella vita dell'uomo. Le attività umane vengono pertanto sottratte all'oscurità dogmatica e superstiziosa, avanzata in particolare dalla supremazia religiosa, sulle varie attività umane, maturata nei secoli precedenti.
Il secolo, il Settecento, è un'epoca che con l'illuminismo arriva ad analizzare tutte le contraddizioni, soprattutto in campo culturale, introdotte in Europa fino ad allora. Lo sviluppo della speculazione mediante ragione, avviene soprattutto in Francia, nonostante questa sia stata una tendenza che non accettava confini esclusivi. I filosofi francesi andarono controcorrente rispetto alle opulenti aristocrazie regnanti e religiose. Non dobbiamo dimenticare che, in quel periodo, la Francia mediante il potere storico, mediatico, e conservativo di Versailles, rappresentava allora una delle corti reggenti più potenti d'Europa.
La corrente di pensiero, se da una parte nasce dalla determinata consapevolezza di andare contro la “superficialità dogmatica”, dall'altra la supera nella sua ragione di fondo. La battaglia è principalmente quella contro l'ignoranza. Grazie alla vittoria di questa battaglia si è potuti arrivare alla diffusione delle grandi scoperte scientifiche e alla difesa della dignità dell'uomo in quanto tale, non perché appartenente ad una religione, ad una classe sociale o ad una razza, ma in quanto essere umano, ovvero essere pensante, essere che utilizza la ragione. Nascono i primi diritti dell'uomo, diritto alla vita, alla proprietà, alla libertà; sono questi i cambiamenti portanti di questo secolo, che riuscì ad elaborare e sviluppare la moderna società civile.
ATTIVITA'
Rispondi brevemente:
L'Illuminismo ha rappresentato uno dei movimenti culturali più complessi e importanti dell'Età moderna. Come risponde il grande filosofo tedesco Immanuel Kant alla domanda:
Nel 1700, quando l'Illuminismo trionfò in Europa, attecchisce il movimento politico della Massoneria, che si occupava di rendere più liberi i popoli ed indipendenti le nazioni, e mirava anche a migliorare la condizione di quei poveri diseredati dalla sorte.
Un gran numero di massoni era composto da persone fornite d’ingegno, che si distinguevano negli studi, ed erano di forte carattere, non prive di coraggio, amanti della patria e filantropi nei confronti dei poveri e dei bambini.
La Massoneria nacque come associazione segreta perché lottava per i diritti di libertà, contro l'assolutismo monarchico. Essa traeva il suo nome dalle corporazioni medievali dei “liberi muratori“, i cui membri erano tenuti all’aiuto reciproco e alla conservazione dei segreti del mestiere.
Nel corso dei secoli, con il decadere delle corporazioni artigiane, queste associazioni assunsero un carattere esoterico, di setta, allargandosi anche a membri estranei all’arte muratoria.
Finché, all’inizio del ’700, l’associazione perse definitivamente il suo carattere di organizzazione di mestiere, pur conservandone il linguaggio, la simbologia e le strutture organizzative, in primis la divisione in “logge” facenti capo a un “Gran Maestro“.
Nata inInghilterra e diffusasi presto in tutta Europa e nel Nord America, la “nuova” Massoneria si ispirava a una filosofia deista (Dio era chiamato il grande architetto dell’universo), faceva propri gli ideali illuministi e si dichiarava anticlericale. Legate direttamente o indirettamente alla massoneria erano molte delle società segrete, come la Carboneria, impegnate nelle agitazioni nazionali e costituzionali dell’età della Restaurazione.
Nella seconda metà del XIX secolo la Massoneria divenne un vero e proprio contraltare della Chiesa di Roma e un luogo di incontro e raccordo tra gruppi politici di orientamento democratico e anticlericale.
I risvolti moderni: le critiche
Tra ’800 e ’900 la Massoneria fu oggetto di critiche e attacchi sempre più frequenti, non solo dai tradizionali avversari cattolici, ma anche da uomini politici e intellettuali di diverse tendenze, che vedevano in essa un centro di potere occulto.
In effetti, nel corso del XX secolo, la Massoneria ha finito col perdere buona parte della sua caratterizzazione ideologica per frammentarsi in una serie di gruppi di interesse legati a specifiche situazioni di singoli paesi.
La Massoneria in Italia
Significativo a questo proposito è il caso dell’Italia e del famoso “scandalo della P2″. La P2 è stata una Loggia storica del Grande Oriente d’Italia, fondata nel 1877 col nome di “Propaganda massonica”. La sua caratteristica principale era quella di garantire un’adeguata copertura e segretezza agli iniziati di maggior importanza, sia all’interno che al di fuori dell’organizzazione. Per tale motivo la Loggia, ribattezzata “Propaganda Due” nel Secondo Dopoguerra (da qui: “P2″), fu sempre alle dipendenze dirette del Gran Maestro del GOI sino all’avvento di Licio Gelli. programma sovversivo dell’assetto socio-politico-istituzionale, suscitò uno dei più gravi scandali politici nella storia della Repubblica Italiana, nel febbraio dell’ '81.
La circostanza che, nel periodo della maestranza, Gelli fosse riuscito a riunire in segreto almeno un migliaio di personalità di primo piano (tra cuiil giovane imprenditore Silvio Berlusconi) principalmente della politica e dell’Amministrazione dello Stato, e la pubblicazione del suo
Lo scandalo della P2 ha determinato un notevole appannamento dell’immagine della Massoneria in Italia, costituendo un danno per tutto il variegato movimento massonico italiano e non solo per il Grande Oriente d’Italia, di cui la P2 era parte.
Oggi la Massoneria
Dopo la crisi causata dallo scandalo della P2, la Massoneria si stia riprendendo e non si sa ancora bene dove questa possibile “rinascita” possa portare.
Il fenomeno non può che essere preoccupante e i dati su questo effettivo aumento di iscrizioni, soprattutto giovanili, devono suonare allarmanti. Si tratta sicuramente di un rifugio, di un tentativo di ripararsi, di sfuggire alle difficoltà che porta questo periodo di crisi e questa generale implosione del sistema, in primis per i giovani. Giovani che, soli di fronte alla società in crisi che non dà loro alcun tipo di prospettiva e sicurezza, cercano uno scappatoia, qualcosa a cui appigliarsi, delle “spintarelle” che solo persone che contano possono dare.
La Massoneria in Italia resta ancora oggi un potere forte, radicato nelle più alte sfere della società e basato su una rete clientelare di spinte e raccomandazioni garantite agli affiliati senza alcun merito. Insomma, essa si inserisce benissimo nel comune evolversi del panorama italiano, il paese della rete clientelare quasi secolare che ha coinvolto la politica della Democrazia Cristiana del secondo dopoguerra, quella del Vaticano e delle Mafie, della partitocrazia corrotta e, soprattutto, della Massoneria, che deve essere affrontata come un serio problema. Eppure nessuno ne parla.
Alla setta dei massoni segretamente sono iscritti gli increduli in materia di religione, gli ambiziosi di comandare nelle pubbliche amministrazioni, i bramosi di occupare lucrosi impieghi e di avere appalti di opere pubbliche. Inoltre la massoneria, siccome offre agli adepti segnalati vantaggi, annovera oggidì numerosi proseliti nei ministeri, nei pubblici funzionari, negli insegnanti, nei magistrati e nei comandanti dell’esercito.
Per cui non è da meravigliare se ai di loro congiunti, per quanto riconosciuti immeritevoli e persino indegni, vengono conferiti i lucrosi impieghi, nominati professori senza concorso, concesse privative industriali, onorificenze e perfino accordata l’impunità nei casi di delitti commessi.
Se non avesse questi retrosceni illeciti e perseguisse i principi morali originari, non sarebbe necessaria la segretezza, anzi...
LaCommissione d'inchiesta sulla Massoneria portò ad una Risoluzione, votata a larghissima maggioranza il 6 marzo 1986 dalla Camera dei deputati, che riconosceva l’autorevolezza e la credibilità dell’ampio lavoro svolto (114 volumi di documenti e di resoconti delle sedute, oltre alle Relazioni conclusive) dalla Commissione d’inchiesta presieduta dall’on. Tina Anselmi. La Commissione d’inchiesta impegnava il Governo “a vigilare affinché il funzionamento del sistema democratico sia informato, in ogni sua manifestazione, al rispetto assoluto del principio di trasparenza dell’ordinamento, in modo da rendere possibile e concreto il controllo democratico dei cittadini in ordine alla vita delle istituzioni e a tutte le attività che attengono al pubblico interesse”. Questo impegno a vigilare ci riguarda dunque tutti.
ATTIVITA'
Ricerca nel web informazioni per caratterizzare il personaggio di Licio Gelli. (max 10 righi).
La caratterizzazione è la presentazione del personaggio, la delineazione dei tratti specifici del suo aspetto e della sua personalità.
Caratterizzare un personaggio storico non è semplice perché non vuol dire solo presentarlo fornendone un ritratto esteriore e qualche indicazione anagrafica.
Per caratterizzare un personaggio storico è necessario conoscere i fatti cui il personaggio si è visto attore delle vicende e studiare le sue azioni e i comportamenti da lui assunti.
Come fare?
Mediante un accumulo di elementi che potranno emergere dalle vicende stesse, dal giudizio degli altri personaggi, dalle capacità osservate nei suoi comportamenti che poi sono le azioni che lo vedono protagonista dei fatti o succube degli stessi.
La caratterizzazione di tale personaggio riguarda non solo gli aspetti fisici (la figura-il volto-l'abbigliamento) ma i comportamenti e il carattere, anche per le caratteristiche morali.
L'aspetto psicologico si può individuare analizzando i tipi di reazioni psicologiche che emergono in una situazione specifica, dagli indizi che ne fanno emergere il carattere.
Il personaggio va ambientato nel contesto spazio / tempo e il suo ruolo deve essere individuato con obiettività e valutato per gli aspetti positivi e/o per quelli negativi, senza pregiudizi ideologici.
Il giudizio critico può essere personale e/o dei critici della Storia.
ATTIVITA':
Studiando la Storia vi sarete accorti che sono molti i personaggi che hanno avuto il ruolo di protagonista di fatti importanti. In questo post potrai farne la caratterizzazione seguendo le indicazioni date in questa breve lezione dall’insegnante. Fai una breve ricerca in internet, per raccogliere più informazioni sui fatti in cui si muove il personaggio prima di caratterizzarlo e analizza le sue scelte e i suoi comportamenti (max 15 righi, per ciascun personaggio).
Mentre il Barocco rappresenta il momento in cui gli artisti esprimono
coscientemente una nuova concezione dell’arte e della cultura (e sottolineano
la novità e il carattere di rottura della loro arte rispetto a quella
umanistico-rinascimentale), il Manierismo rappresenta un momento di passaggio:
esso “partecipa del vecchio senza conservarne lo spirito, ma tende anche al
nuovo senza istituirlo a sistema”.
Il Manierismo, infatti, si colloca storicamente in un’età nuova (quella
della Controriforma), ma ancora non manifesta una chiara coscienza della fine
della stagione umanistico-rinascimentale. E’ il riflesso di un’età di profonda
crisi, che non trova ancora una forma originale di espressione.
Inquietudine, instabilità, dissidio interiore, ambiguità sono le cifre
della migliore arte manierista, che è arte classicistica, ma non più
“classica”.
L’intellettuale è cambiato, gravita attorno a nuove istituzioni culturali
(la Chiesa e l’accademia, più che la corte), ma non è ancora impegnato
consapevolmente nella elaborazione di nuovi valori e di nuove forme artistiche.
Pertanto, si continuano a proporre le forme del passato (che sono quelle
tipiche dell’età umanistica), anche se ormai i contenuti tipici dell’arte
classica vengono ritenuti per lo più inconciliabili con la morale
controriformistica.
Quindi, anche se si continua ad affermare che bisogna imitare i classici,
si sostiene che tale imitazione debba comportare però una selezione tra i
contenuti da loro proposti: possono essere imitati solo quelli che possono
essere attualizzati, cioè che possono essere validi per l’uomo moderno.
Inoltre, più che all’imitazione dei classici si dà importanza
all’imitazione della natura, ma anche in questo campo opera la censura: sono
degni di imitazione solo gli aspetti della natura poeticamente trasfigurabili:
tutto ciò che attiene alla sfera del brutto, dello sgraziato, del deforme non
può essere oggetto dell’opera d’arte.
Fiorisce tutta una precettistica, con una rigorosa determinazione degli
argomenti “poetabili” (cioè, degni di essere oggetto di un’opera d’arte) e di
quelli non poetabili.
In effetti, tipica del Cinquecento è la riflessione su problemi di poetica,
prendendo spunto ancora una volta dalle teorie elaborate nell’epoca antica. Nel
corso del Cinquecento, infatti, viene meno la fiducia nell’ideale di uomo
tipico dell’età umanistico-rinascimentale e gli intellettuali, più che
impegnarsi nella produzione creativa, tendono ad irrigidirsi in uno studio pedante
degli aspetti formali dell’arte.
Il primo sintomo è un’attenzione ossessiva allo studio della retorica, che
non è più sentita tanto come arte del persuadere (così com’era sentita nell’età
antica ed anche in epoca umanistica), ma come un insieme di norme relative agli
aspetti formali di una letteratura intesa soprattutto come “ornamento della
vita”.
Le accademie, che fioriscono e si moltiplicano con incredibile rapidità tra
Cinquecento e Seicento, si specializzano sempre di più (mentre i cenacoli
umanistici erano luoghi di confronto e di scambio sui temi e le problematiche
più varie): alcune studiano la retorica, altre la lingua, altre il teatro ecc.
Gli artisti, insomma, tendono più che mai in quest’epoca a specializzarsi.
Il valore non è più l’intellettuale versatile e capace di spaziare nei vari
campi dell’arte e del sapere (com’era tipico dell’età umanistica); ora si tende
a separare e a specializzare i vari percorsi: lo scopo è quello di raggiungere
una sempre maggiore perfezione nell’utilizzo degli strumenti tecnici dell’arte
(aspetti formali), a scapito dei contenuti.
Grande interesse suscita in questa fase la Poetica di Aristotele: l’opera
era stata ritrovata già alla fine del Quattrocento, ma è adesso che gli
intellettuali la studiano con particolare impegno, perché ritengono che essa
possa rappresentare la base per formulare una serie di precetti a cui rifarsi
nella produzione letteraria.
Tutto ciò denuncia la profonda insicurezza degli intellettuali in
quest’epoca: essi devono stare attenti a ciò che dicono, per timore di
incorrere nella censura della Chiesa. Pertanto, hanno bisogno di rifarsi ad
un’autorità certa (e Aristotele lo era per unanime riconoscimento), per essere
sicuri di non prestare il fianco a critiche e ad accuse dei contemporanei.
Aristotele forniva una serie di norme che vennero assunte dai manieristi come
una sorta di “vangelo”, cioè come un insieme di regole fisse, cristallizzate e
assolutamente immutabili: tutto ciò, tra l’altro, a prezzo di dubbie
interpretazioni e, in qualche caso, di vere e proprie ulteriori deformazioni
del pensiero di Aristotele.
Comune a Manierismo e Barocco è lo stravolgimento degli schemi e dei
modelli equilibrati del Classicismo: ma mentre il Manierismo agisce all’interno
delle forme classiche, corrodendole e facendole quasi ripiegare su se stesse,
il Barocco tende invece a far esplodere quelle forme, proiettandole
all’esterno, variandole e moltiplicandole, in una ossessiva ricerca del
“nuovo”.
Il Manierismo tende a scomporre i particolari, a separarli tra loro; il
Barocco tende invece a moltiplicarli. Esso cerca una nuova comunicazione, uno
scambio incessante con la natura: l’arte viene percorsa dal flusso vivace della
natura che viene catturata e ricreata nell’arte (significativo è il gusto
barocco per le fontane), in un trionfo della spettacolarità, degli effetti
scenografici proiettati in tutte le direzioni.
Il Manierismo ha rapporti tortuosi e difficili col pubblico, al quale
spesso sembra nascondere ciò che vuole comunicare; il Barocco, invece, cerca
sempre di fare effetto sul pubblico, vuole sollecitarne il piacere e la
meraviglia attraverso un uso sensuale dei mezzi artistici, dei quali potenzia
tutte le capacità di illudere e di ingannare.
L’arte barocca manifesta curiosità per le scoperte tecniche e scientifiche
dell’epoca, per le nuove intuizioni sull’Universo, ma per lo più questa
curiosità è soltanto esteriore, interessata soltanto ala meraviglie che gli
artisti possono suscitare con quelle novità.
ATTIVITA' Rispondi alla domanda (max 5 righi): Quali cause portarono alla crisi del Rinascimento italiano?
AI NUOVI ALUNNI DELLA CLASSE IV B - DI INDIRIZZO SERVIZI SOCIO-SANITARI
Cari ragazzi, vi invito tutti a seguire questo blog, nuovo per voi, tuttavia, per gli argomenti precedentemente postati, è in linea di continuità con la vostra programmazione di Italiano e Storia. Inizio da qui a postare gli argomenti di raccordo. Trovano spazio, in questo blog, anche post su argomenti di attualità. Vi invito quindi a registrarvi per porre i vostri commenti ai post del blog che prevedono delle ATTIVITA':
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