sabato 26 gennaio 2013

COME CARATTERIZZARE IL PERSONAGGIO STORICO

Caratterizzare un personaggio storico non è semplice, perché non vuol dire solo presentarlo fornendone un ritratto esteriore e qualche indicazione anagrafica.


Per caratterizzare un personaggio storico è necessario conoscere i fatti cui il personaggio si è visto attore delle vicende e studiare le azioni e i comportamenti da lui assunti.

Come fare?

Mediante un accumulo di elementi che potranno emergere dalle vicende stesse; dal giudizio che ne danno altri personaggi; dalle capacità osservate che lo vedono protagonista dei fatti o succube di essi.
La caratterizzazione del personaggio storico riguarda non solo gli aspetti fisici: la figura, il volto, l'abbigliamento, ma il carattere e le caratteristiche morali.
L'aspetto psicologico si può individuare analizzando i fatti che fanno emergere il suo carattere.
Il personaggio va collocato nel contesto spazio/tempo e il suo ruolo deve essere individuato con obiettività e valutato per gli aspetti positivi e/o per quelli negativi, senza pregiudizi ideologici.
Il giudizio critico può essere personale o sostenuto dai giudizi espressi dai critici della Storia.


ATTIVITA'
Caratterizza un personaggio storico in lingua italiana o in francese (max 15 righi), ad esempio: PERICLE

18 commenti:

  1. PERICLE
    Pericle è un grande personaggio della Storia antica di Atene. Egli nacque intorno al 495 a.C. , poco prima della Prima guerra persiana. I suoi genitori appartenevano entrambi a famiglie illustri: suo padre Santippo era stato stratego ; sua madre Agariste era nipote di quel Clistene, un grande politico democratico. L’educazione di Pericle fu affidata a maestri filosofi che gli insegnarono a superare i terrori superstiziosi. Con i suoi maestri Pericle affinò anche l’eloquenza cioè una famosa capacità richiesta a chi voleva dedicarsi alla politica. Da politico poté vantarsi di non avere accresciuto il patrimonio ereditato: questo fatto confermò la sua fama di onesto. Pericle aveva una personalità fuori del comune. Gli amici più stretti erano il filosofo Anassàgora, il tragediografo Sofocle, lo scultore Fidia, lo storico Erodoto, ma non vi era artista, poeta, pensatore di passaggio ad Atene che non lo conoscesse e lo apprezzasse. La parte finale della vita di Pericle fu drammatica per la peste che si abbatté su Atene nel 430 a.C. Anche Pericle fu contagiato e morì, rimpianto da tutto il popolo di Atene.

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  2. ALESSANDRO MAGNO

    Alessandro Magno era il bel figlio di Filippo II di Macedonia e di Olimpiade. Nacque nel 356 a.C. a Pella. Suo padre affidò la sua educazione ad Aristotele, il più grande filosofo del tempo, che gli insegnò letteratura, scienza, medicina e filosofia. Si appassionò in questo modo ai racconti classici e, in particolare, ad Omero e ai suoi poemi. Venne molto affascinato dal personaggio Achille, eroe dell’Iliade, nel quale si riconosceva per carattere e spirito. A 16 anni gli venne affidato dal padre il controllo del’Impero di Macedonia e lui riuscì a essere più capace del padre, perché allargò il suo impero fino al fiume Indo. Alessandro amava molto il vino, tanto che un maledetto giorno uccise il suo migliore amico, ma solo perché era ubriaco, e quel gesto gli è rimasto nella coscienza, lo pianse notte e giorno. Ad Alessandro piacevano anche gli uomini, piuttosto che le donne, forse perché era sempre in guerra e si trovava più vicino gli amici uomini. Ebbe moglie e figli, tuttavia… Nel suo tempo libero andava a caccia, faceva tiro con l’arco e partecipava volentieri ai giochi come ai banchetti…
    Ebbe vizi e difetti ma fu anche grande in coraggio e abilità, rispettoso anche dei popoli vinti. Quando morì il suo impero andò diviso ai suoi generali così si formarono i regni ellenistici.

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  3. PERICLE
    Pericle nacque ad Atene nel 495 a. C. I genitori di Pericle appartenevano entrambi a famiglie illustri. Suo padre Santippo era uno stratega, sua madre Agariste era la nipote di Clistene il fondatore della democrazia ateniese.


    Pericle era ben educato perché fu affidato a maestri che gli insegnarono a superare i propri difetti; dai maestri imparò pure a controllare le sue espressioni e a manifestare il suo garbo. Questa qualità che imparò dai propri maestri gli diedero un soprannome “Olimpico” che significa “calmo come un dio”.


    Pericle si mise in luce sulla scena politica ateniese a partire dal 463 a.C., accanto ad Efialte, capo del partito "democratico". Per iniziativa di Efialte e poi di Pericle, furono votati una serie di provvedimenti che consentivano concretamente a tutti i cittadini di partecipare alla vita politica.


    Da stratega politico si dimostrò uomo incorruttibile. La sua predilezione per le arti e la cultura hanno portato Pericle ad arricchire la città di monumenti straordinari. Pittori, scultori, poeti, scienziati, filosofi celebrarono Atene con opere tra le più grandi mai compiute dall’uomo. Quell’epoca prende il suo nome: “Età di Pericle”, un’epoca felice prima dell’evento della peste che si abbatté su Atene nel 430 a.C. ,che uccise anche molti amici parenti e i figli di Pericle.

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  4. Pericle è stato un grande personaggio della storia di Atene. La sua famiglia era illustre e fu educato da maestri d’ eccezione! Fece carriera politica nel partito del democratico di Clistene. Egli era un uomo incorruttibile e amava sinceramente la sua patria. Amò l’arte e la cultura. Sotto la sua guida ad Atene furono realizzate splendide opere pubbliche, tra cui il Partenone. Con lo scoppio della guerra del Peloponneso, voluta da Pericle, e l'infierire della pestilenza ad Atene, l'influenza di Pericle vacillò: venne privato della carica, processato per peculato e condannato a pagare un'ammenda. Riuscì a riacquistare il favore della popolazione e a essere rieletto stratego, ma poco dopo morì di peste

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  5. Pericle
    L' importante personaggio ateniese del 495 a.C, di nome Pericle, intorno ai cinquant’ anni, divenne uno stratega e iniziò una lunga carriera politica e militare.
    La sua politica fu di tipo espansionistica, imperialista, aprendo due fronti di guerra: contro Sparta e contro i Persiani. Non fu una buona strategia perché, nel 449 a.C. Atene fu costretta a sottoscrivere un trattato di pace con la Persia (Pace di Callia) in cui si impegnava a rispettare le sfere d'influenza persiane. Nel 446 a.C. dovette sottoscrivere anche con Sparta un trattato trentennale di pace in cui riconosceva l'egemonia di Sparta nel Peloponneso.
    Pericle fu però eccellente nelle riforme sociali, per la realizzazione delle grandi opere pubbliche in Atene, anche queste aumentarono radicalmente le spese pubbliche. La sua politica interna fu imperniata sulla promozione dell'arte e della cultura, sull'attuazione di riforme sociali e di riforme democratiche. Egli diede il nome all'Età: "Età di Pericle".

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  6. Pericle nacque ad Atene nel 495 a.C, poco prima della prima guerra persiana. Si racconta che la madre Agariste diede alla luce un figlio (Pericle) dopo aver pensato di partorire un leone. In realtà il figliolo si presentò perfetto , tranne nel cranio e per questo venne soprannominato testa di cipolla .

    L’educazione del giovanissimo Pericle fu affidata a maestri importanti che gli insegnarono a superare i terrori e le superstizioni provocati dai fenomeni celesti; dai maestri imparò anche a muoversi con eleganza e dominare le espressioni del viso . Queste qualità gli valsero il soprannome di “Olimpio” che significa calmo come un Dio. Con i maestri Pericle migliorò l’eloquenza, cioè la capacità di parlare con eleganza e imparò l'arte della retorica, necessaria a persuadere, dato che svolse attività di politico democratico.

    Pericle sposò una parente che diede alla luce 2 figli , moglie e figli si lamentavano perché Pericle li trascurava, ma egli non se ne preoccupava. Intorno ai 50 anni la sua esistenza ebbe una svolta, quando conobbe la giovane Aspasia, di cui si innamorò fortemente. Era un’etera e per lei lasciò la moglie. Noi ricordiamo Pericle soprattutto per la sua politica di sviluppo e democrazia che portò Atene a raggiungere traguardi di civiltà. La Storia chiama meritatamente il periodo in cui egli fu al potere “Età di Pericle”. Mori nel 300 a. C .

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  7. Il grande Pericle nacque ad Atene intorno al 495 a.C . L’educazione del giovanissimo Pericle fu affidata a maestri che gli insegnarono a superare terrori e superstiziosi provocati dai fenomeni celesti. Egli faceva uso della ragione e non credeva alle superstizioni. Imparò anche a muoversi con eleganza e a dominare l’espressione del viso . Giunto in età di prendere moglie, Pericle sposò una parente e da lei ebbe due figli. Ai familiari impose una vita estremamente sobria, corrispondente al suo carattere pignolo, parsimonioso e restio ai divertimenti; mantenne il patrimonio ereditato e non si arricchì con la politica. Divenne stratego e iniziò la sua lunga carriera di uomo di punta dei democratici. Quando conobbe la giovane Aspasia, una “straniera”, perché era nata a Mileto ed era un ‘etera’ nome con cui gli uomini si accompagnavano durante i banchetti, lasciò la moglie per lei. Ebbe tanti amici: il filosofo Anassagora, il tragediografico Sofocle , lo scultore Fidia, lo storico Erodoto. L’Età di Pericle è rimasta famosa per l’arte e la cultura. Nel 430 a.C. Atene fu colpita dalla peste e morirono gli amici i figli e fu anche lui contagiato dalla malattia che lo portò alla morte.

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  8. Pericle nacque ad Atene nel 495 a. C. I genitori di Pericle appartenevano entrambi a famiglie illustri. Suo padre Santippo era uno stratega, sua madre Agariste era la nipote di Clistene il fondatore della democrazia ateniese.


    Pericle era ben educato perché fu affidato a maestri che gli insegnarono a superare i propri difetti; dai maestri imparò pure a controllare le sue espressioni e a manifestare il suo garbo. Questa qualità che imparò dai propri maestri gli diedero un soprannome “Olimpico” che significa “calmo come un dio”.


    Pericle si mise in luce sulla scena politica ateniese a partire dal 463 a.C., accanto ad Efialte, capo del partito "democratico". Per iniziativa di Efialte e poi di Pericle, furono votati una serie di provvedimenti che consentivano concretamente a tutti i cittadini di partecipare alla vita politica.


    Da stratega politico si dimostrò uomo incorruttibile. La sua predilezione per le arti e la cultura hanno portato Pericle ad arricchire la città di monumenti straordinari. Pittori, scultori, poeti, scienziati, filosofi celebrarono Atene con opere tra le più grandi mai compiute dall’ uomo. Quell’ epoca prende il suo nome: “Età di Pericle”, un’epoca felice prima dell’evento della peste che si abbatté su Atene nel 430 a.C. ,che uccise anche molti amici parenti e i figli di Pericle.

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  9. Alessandro era un guerriero formidabile, conosciuto anche come Alessandro il Grande, Alessandro il Conquistatore o Alessandro il Macedone, perché conquistò l’impero Persiano, estendendo la conquista fino al fiume Indo. Il più grande affetto del futuro condottiero fu sua madre, che era una principessa dell’Epiro intelligente e ambiziosa, che però nutriva un odio per suo marito. Alessandro fu istruito da il grande filosofo Aristotele che gli insegnò la dialettica e l’eduzione, la matematica, la fisica, l’astronomia, la pedagogica, la politica ed anche la critica letteraria. Alessandro aveva pure tanti difetti: amava molto ubriacarsi e gli piacevano più gli uomini che le donne e, una volta, durante un banchetto, ubriaco e irritato, uccise un amico con un colpo di lancia e poi, quando capì che il suo amico era davvero morto, anche lui voleva togliersi la vita per il dolore e lo pianse sempre. Il “relax” di Alessandro era di esercitarsi con l’arco e a cacciare.

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  10. Caio Giulio Cesare nacque a Roma nel 100 a.C. Faceva parte dell'antichissima e nobile "gens Julia.
    E’ stato un generale, console, dittatore, oratore e scrittore romano, considerato uno dei personaggi più importanti e influenti della Storia. Ebbe un ruolo cruciale nella transizione del sistema di governo dalla forma repubblicana a quella imperiale. Fu dictator di Roma alla fine del 49 a.C., discendente da Julo, figlio di Enea e, secondo il mito, a sua volta figlio della dea Venere.
    Con la conquista della Gallia estese il dominio della res publica romana fino all'Oceano Atlantico e al Reno; portò gli eserciti romani ad invadere per la prima volta la Britannia e la Germania e a combattere in Spagna, Grecia, Egitto, Ponto e Africa.

    Fu ucciso in una congiura, nel 44 a. C. , ordita dai Senatori di Roma, perché egli era una minaccia per la Repubblica.

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  11. Cleopatra fu l’ultima regina del regno d’Egitto e il suo nome significa, in lingua greca, “gloria del padre”. Cleopatra nacque ad Alessandria d’Egitto. Fu anche una dei nemici più pericolosi, se non addirittura la più grande minaccia della Repubblica romana; infatti, aveva dalla sua parte oltre alla bellezza anche un grande fascino, grazie al quale aveva piegato al suo volere due tra i più grandi condottieri romani: Giulio Cesare e Marco Antonio. Cleopatra era ambiziosa, intelligente, austera, superba e immensamente affascinante.

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  12. Giulio Cesare, condottiero e dittatore della Repubblica Romana, nasce a Roma il 12 (13?) Luglio del 100 avanti Cristo.
    Nato in un quartiere popolare della città, ma nipote di Mario, Generale e Console per sei volte, che in quegli anni deteneva il potere a Roma, cresce sia a contatto con la classe sociale più bassa che con gli uomini che siedono in Senato.
    Amante della poesia, con un fisico elegante e quasi femmineo, nella prima giovinezza si dedica molto agli esercizi fisici ed agli studi preparatori per un futuro glorioso, appassionandosi all’astronomia, alla matematica, alla retorica ed alle scienze naturali. Giulio Cesare impara tanto bene il greco che diventa per lui la seconda lingua.
    Cesare fu disobbediente al Senato di Roma e, poiché godeva del favore della plebe, i senatori congiurarono contro di lui, uccidendolo, nel 44 a. C., per mantenere il sistema repubblicano, ma la Repubblica romana non durò lo stesso.

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  13. Nonostante le sue presunte capacità di seduttrice, non esiste un’effigie attendibile del volto di Cleopatra; le immagini che abbiamo si basano su profili poco lusinghieri incisi su alcune monete; vi è poi un rilievo di circa 6 metri, ma poco indicativo, in un tempio di Dendera, e alcuni busti di marmo esposti in vari musei, la maggior parte dei quali potrebbero anche non raffigurare lei.

    Gli storici antichi elogiavano il fascino di Cleopatra, non la sua avvenenza. Sicuramente la regina fu in grado di scatenare la passione in due potenti Romani: Giulio Cesare, da cui ebbe un figlio, e Marco Antonio, che sarebbe stato suo compagno per oltre un decennio e padre di altri tre figli. La bellezza di Cleopatra, scrisse lo storico greco Plutarco, non era “tale che potesse sbalordire chi la guardava; ma aveva maniere così leggiadre, tanta grazia ed eloquenza nel parlare, che la bellezza di lei aiutata da queste cose faceva invaghire tutti. Dilettava anche il suo tono di voce, e la sua lingua sembrava uno strumento dalle tante corde”.

    Molti si sono chiesti dove sia la tomba di Cleopatra. La regina fu vista per l’ultima volta nel suo mausoleo nella leggendaria immagine che la ritraeva sul letto di morte, adorna di un diadema e delle sue vesti regali, adagiata su quello che Plutarco descrive come un giaciglio d’oro. Cleopatra fu l’ultima e affascinante regina d’Egitto

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  14. Cleopatra VII nasce nel 69 a.C Alessandria d’Egitto. Si narra che Cleopatra fosse una donna non molto bella, ma simpatica, intelligente, astuta, determinata e spietata. Tutte qualità ideali per governare un regno come quello d'Egitto. Quando nel 51 a.C. il padre muore, Cleopatra ha 18 anni e si trova a sedere sul trono d'Egitto col fratello Tolomeo XIII di soli 10 anni.
    Quando Cesare conquista l'Egitto, Cleopatra fa sì che egli si innamorasse di lei. Dalla loro relazione nacque Cesarione. Ma, nel 44 a. C., Cesare fu ucciso e Cleopatra fece di tutto per salvare il suo regno.
    Si dice che ella abbia conquistato anche l'amore del generale romano Antonio e la loro relazione iniziò dopo che Cleopatra si presentò ad un invito di Marco Antonio in Cilicia su un'imbarcazione dalle vele color porpora, la poppa d'oro e i remi d'argento. Antonio per lei si ribellò a Roma e fu giudicato traditore. Ottaviano fu inviato in Egitto per sconfiggere Cleopatra e il suo alleato Antonio. Questi nella lotta, fu poi lasciato solo dagli Egiziani. Visto l'andamento del combattimento, infatti, Cleopatra, ordinò alle navi di rientrare ad Alessandria, decidendo di fuggire dall'Egitto ma, durante i preparativi per la partenza, viene sorpresa dagli Abatei, a lungo sottomessi al suo potere, che le impediscono la fuga. Cleopatra, vistosi perduta, si uccide facendosi mordere dall'aspide, evitando così l'umiliazione di cadere prigioniera dei Romani. Suo figlio Cesarione viene ucciso da Ottaviano, mentre gli altri due figli gemelli spariscono senza lasciare traccia. Da questo momento, l'Egitto diventa una semplice provincia dell'Impero Romano.

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  15. Nato a Roma, nel quartiere popolare della Suburra, Giulio Cesare ebbe subito ambizioni politiche. Seguace di Mario, si pose a favore della plebe. Cesare senza scrupoli costituzionali mirava a un potere fondato sull'appoggio dell'esercito. A una dubbia decisione del Senato di sostituirlo nel comando della Gallia, Cesare, non avendo altra via che la ribellione per conservare il proprio potere, si oppose con la forza e, nella notte del 10 gennaio dell'anno 49 a.C. ,varcò in armi il fiume Rubicone (che segnava il confine fra l'Italia propria e la Gallia Cisalpina), occupò Rimini e avanzò su Roma. Al suo ritorno a Roma la popolazione lo acclamò, fu un vero trionfo per lui ma, i Senatori, temendo il suo potere, lo uccisero a tradimento, a pugnalate, nel 44 a. C.

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  16. Nato a Roma, nel quartiere popolare della Suburra, Giulio Cesare ebbe subito ambizioni politiche. Seguace di Mario, si pose a favore della plebe. Cesare senza scrupoli costituzionali mirava a un potere fondato sull'appoggio dell'esercito. A una dubbia decisione del Senato di sostituirlo nel comando della Gallia, Cesare, non avendo altra via che la ribellione per conservare il proprio potere, si oppose con la forza e, nella notte del 10 gennaio dell'anno 49 a.C. ,varcò in armi il fiume Rubicone (che segnava il confine fra l'Italia propria e la Gallia Cisalpina), occupò Rimini e avanzò su Roma. Al suo ritorno a Roma la popolazione lo acclamò, fu un vero trionfo per lui ma, i Senatori, temendo il suo potere, lo uccisero a tradimento, a pugnalate, nel 44 a. C.

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  17. Cleopatra, la famosa regina d'Egitto, nacque nel 69 a.C. ad Alessandria ed era figlia del faraone Tolomeo. Si narra che Cleopatra fosse una donna molto bella, simpatica, intelligente, astuta, e anche determinata e, soprattutto, spietata. Ella aveva tutte le qualità ideali per governare un regno come quello d'Egitto; infatti, divenne Regina Egizia e, dopo la morte del padre, ella si trovò a governare l'Egitto a soli 18 anni, con il fratello Tolomeo di 10 anni. Oggi è la più famosa di tutti i sovrani dell'Antico Egitto, perché ha fatto innamorare di sé prima il grande Cesare, dal quale ebbe un figlio e, dopo l'uccisione di Cesare, conquistò il generale romano Antonio, che per lei disobbedì al Senato di Roma. Cleopatra, in lingua greca significa “Gloria del padre” e fu la settima e ultima regina a possedere quel nome. Cleopatra non fu mai di fatto l'unica sovrana dell'Egitto, avendo regnato insieme al padre, al fratello, al fratello-marito e al figlio. Il 12 agosto del 30 a.C. un contadino riesce a farle avere un cesto pieni di fichi dove si nasconde un serpente. Cleopatra, viene morsa dall'aspide, una specie di vipera egizia e muore. Un suicidio per non essere portata a Roma come prigioniera, dopo aver perso la battaglia combattuta contro Roma.

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  18. Siciliano di origine, siracusano, Archimede fu il massimo scienziato dell’ Età ellenistica. Gli storici greci e romani che hanno scritto di lui lo descrivono come il classico “scienziato pazzo”: sempre con la testa tra le nuvole, tutto preso dai suoi calcoli. Quando nel bel mezzo delle guerre puniche, i Romani assediarono Siracusa egli, avendo realizzato molte macchine belliche, riuscì ad aiutare la sua città a difendersi dall'attacco di Roma. Si racconta che con la catapulta i Siracusani avrebbero scagliato massi ciclopici e una tempesta di ferro contro le sessanta imponenti quinquereme di Marco Claudio Marcello. Sulla personalità di Archimede circolavano molti aneddoti. Uno di questi racconta che scoprì uno dei fondamentali princìpi dell’idrostatica (il basilare “principio di Archimede”). Egli avrebbe detto infatti, a questo proposito: “Datemi un punto d’appoggio e vi solleverò il mondo”. Tra le numerose macchine da lavoro la più geniale è la cosiddetta “vite di Archimede”. Morì, sempre a Siracusa, nel 212 a.C.

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Poiché ho creato questo BLOG per i miei alunni, quindi per fini strettamente didattici, invito i visitatori a non postare commenti, non ne autorizzerei la pubblicazione. GRAZIE!
Prof.ssa Angelica Piscitello