IL SEICENTO: NUOVE POTENZE ALLA RIBALTA:
La guerra dei Trent’anni
Il Seicento si aprì con la Guerra
dei Trent’anni (1618-1648), un violentissimo conflitto scoppiato
in Germania tra cattolici e protestanti.
Parteciparono alla guerra le maggiori potenze
europee (ad eccezione dell’Inghilterra): da
una parte erano schierati la Spagna e l’Impero asburgico, dall’altra la Francia e i Paesi
protestanti. La pace di Westfalia (1648) segnò la conclusione della
guerra. Di fatto sancì la fine della potenza spagnola in Europa e lo smembramento
dell’Impero asburgico.
Italia e Olanda, un
destino diverso
La crisi della Spagna si riversò anche sull’Italia, dominata politicamente dagli Spagnoli. Pesanti tasse
impedivano lo sviluppo dell’economia, mentre epidemie di peste causarono un forte
crollo demografico. Dopo l’indipendenza dalla Spagna (1581), le regioni del
Nord dei Paesi Bassi (l’attuale Olanda) conobbero un periodo di grande
espansione. Le Compagnie Olandesi fondarono un impero
commerciale esteso in tutto il mondo, mentre il porto di Amsterdam
divenne il centro finanziario più importante d’Europa.
Due nuove potenze in
Europa: Francia e Inghilterra
La Francia, alla morte di Enrico IV, fu governata
dal cardinale Richelieu, primo
ministro del re Luigi XIII. Richelieu e il suo successore,
il cardinale Mazzarino, rafforzarono la monarchia e
favorirono lo sviluppo dell’economia. Mazzarino rimase al potere fino al 1661.
Alla sua morte salì al trono Luigi XIV (detto il Re Sole), che regnò fino al 1715. Egli inaugurò l’età dell’assolutismo. Per prima cosa risanò le finanze dello Stato e potenziò la
flotta francese, riuscendo a fondare nuove colonie e basi commerciali.
Promosse, poi, una politica estera aggressiva, combattendo guerre di conquista
in Europa.
In Inghilterra, nel Seicento, salirono al potere prima Giacomo
I Stuart e poi il figlio Carlo I. Entrambi cercarono di governare senza convocare le due Camere
del Parlamento. Carlo I, però, andò oltre e fece arrestare alcuni
importanti esponenti della Camera dei Comuni: scoppiò allora la guerra
civile (1642-1649). Guidato da Oliver
Cromwell, l’esercito del Parlamento sconfisse le truppe
di Carlo I, che venne condannato a morte (1649). Cromwell salì al potere e proclamò la repubblica, ma governò come
un dittatore. Dopo la sua morte
(1658) venne restaurata la monarchia. Prima Carlo II, il nuovo re, e poi Giacomo II, ristabilirono l’assolutismo monarchico. Il parlamento e gli
oppositori organizzarono allora un’insurrezione (la Gloriosa
rivoluzione): così, nel 1688, Giacomo II fu costretto a
fuggire e sul trono salì Guglielmo
III d’Orange, che governò insieme alla moglie Maria II.
Società e cultura nel
Seicento
Il Seicento fu un secolo contraddittorio. Nella scienza
si affermarono la teoria eliocentrica di Galileo
Galilei e il metodo
scientifico sperimentale, mentre in campo artistico si affermò un nuovo stile, chiamato barocco. Dal punto di vista
sociale, invece, i poveri o le persone che professavano una diversa
religione vennero emarginati, mentre chi era sospettato di diffondere la peste o di compiere azioni malvagie
(streghe e maghi) spesso veniva torturato e condannato a morte.
ATTIVITA'
Rispondi brevemente alle domande (max 5 righi):
1) Perché Carlo I d'Inghilterra venne condannato a morte?
2) Chi era Oliver Cromwell?
3) In che modo si diffondeva la peste?
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Prof.ssa Angelica Piscitello