venerdì 21 dicembre 2012

LA SOCIETA' EGIZIANA

La società egiziana era divisa in caste ereditarie. Accanto al faraone le caste più importanti erano quelle dei sacerdoti, degli scribi e dei militari. La massa della popolazione era però costituita dai contadini, che vivevano in condizioni modestissime, per lo più lavorando le terre del faraone o delle caste religiose. In alcuni casi avevano delle terre personali e qualche animale, ma vivevano ugualmente in condizioni di stenti, gravati dalle forti pressioni fiscali ed amministrative. Le popolazioni urbane erano più differenziate, per la maggior parte formate dagli operai, dai braccianti e dai lavoratori delle cave che vive vano in situazioni modeste. Il denaro non era diffuso nell'antico Egitto: le paghe erano date in natura, con vestiti o generi di prima necessità, spesso prelevati dai magazzini dello stato. Lo scambio era alla base del commercio e dei mercati. I lavoratori e gli operai erano iscritti in appositi registri e godevano di alcuni diritti fondamentali come quello al salario. Si registrano persino alcuni casi di sciopero e di protesta per esempio quando, alla fine della XX dinastia, lo stato non era in grado di pagare gli operai della necropoli tebana.
 
ATTIVITA'
1) Rispondi alla domanda: dove e come scrivevano gli Egiziani?
2) Clicca sul link e approfondisci la tua preparazione: http://www.mardeicaraibi.it/utenti/cms_mardeicaraibi/enny//egizi/home.htm

COME LEGGERE UN QUADRO

MICHELE CAMMARANO: Lo studente bocciato. Firenze, Galleria d’Arte Moderna.
http://www.artesuarte.it/articolo.php?id=55
Quando entriamo in una sala di un Museo d’Arte, in genere non ci soffermiamo davanti a ogni quadro ma davanti a quelli che, a un primo sguardo, hanno attirato la nostra attenzione o perché già noti, o per la sinfonia dei colori, o per il tipo di figure o di paesaggio. Anche per i dipinti, e così per tutte le opere d’arte (scultura, fotografia, architettura…) la comprensione riguarda più livelli e ognuno è legato all’altro.

Naturalmente, anche in questo campo, la lettura più o meno approfondita di un’opera artistica dipende dalla passione, dalla sensibilità che uno ha per l’arte e dalla sua preparazione culturale.

Guida alla lettura del  dipinto
Sguardo d’insieme.


Osserva l’atteggiamento desolato dello studente respinto agli esami: ha la tuba all’indietro (siamo nell’Ottocento), il volto serio assorto in tristi pensieri, le braccia conserte come di chi sa che tutto è ormai concluso, le gambe distese, tipico atteggiamento di chi è stanco disfatto.

I particolari.

Osserva il disordine della stanza: non ti pare che rifletta la confusione e lo stato d’animo dello studente bocciato?

La Struttura.

La struttura di questo quadro è di grande “realismo” perché?

LIVELLI DI LETTURA DI UN DIPINTO (O DI UN’OPERA D’ARTE)

Schema –guida

PRIMO LIVELLO: IL DIPINTO

Sguardo d’insieme:

*      LE FORME

*      I COLOREI, I GIOCHI DI LUCE E OMBRA

SECONDO LIVELLO:

*      I PARTICOLARI

TERZO LIVELLO

*      IL SIGNIFICATO o aspetto semantico (che concerne il significato) del quadro

*      LA SCELTA DEI COLORI: timbri e toni (maniera di usare i colori, caratteristiche proprie dell’autore del dipinto)

*      LA TECNICA del dipingere: a pennellate diluite, corpose, a macchie…

QUARTO LIVELLO

*      LA STRUTTURA e L’EQUILIBRIO di masse (mucchio di cose, di persone…)

*      LA MELODIA: le linee melodiche del disegno (suggeriscono canti, suoni…)

*      L’ARMONIA: gli accordi dei colori ( insieme gradevole di effetti)

*      IL RITMO: la ripetizione di timbri e di colore

QUINTO LIVELLO

*      LO STILE: la scelta dei colori, il modo di dipingere…

SESTO LIVELLO: IL PITTORE E IL SUO TEMPO

*      IL CONTESTO: IL pittore: la sua vita, le opere, la corrente artistica cui appartiene, i “temi” preferiti…

ATTIVITA'
Descrivi e interpreta il dipinto di Michele Cammarano "Lo studente bocciato" tenendo conto dei sei livelli (max 15 righi). 
 

domenica 18 novembre 2012

LA FIABA

LA FIABA
(Clicca sul seguente link, gioca a costruire una fiaba: http://vbscuola.it/download/glandi/fiaba.swf )

"Erant in quadam civitate rex et regina..."
"C'era una volta, in un certo paese, un re, con la sua regina..."
Apuleio, Le metamorfosi, IV, 28
 
ATTIVITA'
Delle fiabe che conosci, qual è quella che più ti è piaciuta? Perché?

LA COMUNICAZIONE E I SUOI CODICI

LA COMUNICAZIONE E I SUOI CODICI
(clicca sul link)
 
La comunicazione e la formazione alla comunicazione sono elementi costitutivi per la crescita e lo sviluppo personale, sociale e culturale dell’individuo. Il percorso, propedeutico per affrontare qualsiasi tipo di studio, comprende l’apprendimento della logica (l’arte di ragionare correttamente), della grammatica (la comprensione della struttura della lingua) e della retorica (l’arte di produrre testi efficaci). Saper pensare per saper comunicare Saper parlare non significa riempirsi la bocca di grandi parole. Anche una persona di scarsa cultura potrebbe saper parlare bene e molte persone di grande cultura parlano malissimo. Non ci riferiamo in questo caso alla grammatica e allo stile oratorio, ma piuttosto all’essenza stessa del linguaggio: la comunicazione. Noi parliamo per trasmettere agli altri il nostro pensiero, i nostri bisogni e desideri, le nostre speranze e aspettative; parliamo per chiedere, per dare, per insegnare, per descrivere i sentimenti, per spiegare un progetto. La parola è un modo diretto per abbracciare o respingere, per essere capiti e per aiutare gli altri a capire. Essa è, o potrebbe essere, una forma di amore, onestà, purezza… verità. Verità. La parola è tale quando esprime una verità. Altrimenti non è comunicazione, ma un suono privo di articolazione armonica. Parlare davvero, significa generare armonia tra pensiero, sentimenti e realtà. Per parlare secondo un ordine veritiero, occorre saper pensare ordinatamente. Lavorare sulla parola, quindi, significa lavorare sulla mente. Una sintesi delle prime regole per imparare a comunicare:
1) Riconoscete e correggete la tendenza a dire il falso e ad essere imprecisi (a meno che non abbiate una consapevole e legittima motivazione per mentire);
2) Scegliete le parole più vicine al senso di ciò che volete esprimere. Accrescete il vostro vocabolario mentale;
3) Imparate a pensare in modo ordinato, usando parole chiare e col migliore italiano di cui siete capaci;
4) Ogni tanto, riproducete nella mente discorsi che create sul momento, senza darvi il tempo di pensare per scegliere le parole. Dovete imparare ad essere rapidi nel pensare, per imparare ad essere fluidi nel parlare.
Applicare queste quattro regole, è la base iniziale per apprendere l’arte di pensare ordinatamente e comunicare con chiarezza. Questa pratica porta a considerevoli cambiamenti in se stessi e nel rapporto con gli altri.
 
ATTIVITA'
Rispondi alle domande:
1) Quali sono gli elementi in gioco della comunicazione?
2) Di che cosa si serve la comunicazione verbale?
3) La comunicazione può essere non verbale?

martedì 13 novembre 2012

Il BLOG COME RISORSA DIDATTICA

Il blog come nuovo metodo didattico, affiancato a metodi e attività didattiche più “tradizionali”, apre nuove possibilità all’insegnamento. Il blog può pienamente sviluppare competenze e abilità di letto-scrittura in cooperazione all’interno di gruppi di apprendenti. Tale mezzo non è ancora del tutto diffuso nel campo dell’insegnamento ma costituisce una vera risorsa didattica! L'utilizzo del blog sicuramente trova terreno più fertile tra gli studenti più giovani, cresciuti circondati dalle nuove tecnologie informatiche. Una volta presa confidenza con questo strumento, è possibile, per insegnanti e studenti, creare nuove sinergie e allo stesso tempo anche un diverso modo di studiare che può rendere più stimolanti, versatili e anche più soddisfacenti sul piano personale le attività didattiche.
Prof.ssa Angelica Piscitello